Sono tre le soft skill maggiormente richieste dalle aziende italiane per entrare nel mondo del lavoro: essere persistenti, riconoscere i problemi e avere la capacità di lavorare in gruppo, competenze che incidono anche sulla retribuzione. E’ quanto emerge dall’analisi “I fabbisogni professionali delle imprese. L’analisi della domanda di professioni del futuro: hard e soft skill” a cura dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro che verrà presentata nel corso del Festival. Inoltre, i giovani in cerca di occupazione potranno testare competenze e attitudini con il progetto “Circuito Lavoro, il percorso della conoscenza sulla strada dell’occupazione”, che si terrà nell’Aula dell’Orientamento al Lavoro.
I giovani, soprattutto oggi, nell’epoca della quarta rivoluzione industriale, devono conoscere le abilità connesse alla personalità e agli atteggiamenti individuali da acquisire per aumentare le probabilità di trovare impiego. Le soft skill dei candidati sono molto importanti per le aziende. Quali sono le più richieste? Lo rivela l’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro nella ricerca “I fabbisogni professionali delle imprese. L’analisi della domanda di professioni del futuro: hard e soft skill” che sarà presentata nel corso del Festival del Lavoro 2019, dal 20 al 22 giugno al Mi.Co. di Milano.
L’Osservatorio Statistico, sulla base di dati amministrativi, ha analizzato le caratteristiche richieste dalle imprese nel momento in cui decidono di assumere e la loro incidenza sulla retribuzione.
Le prime tre competenze trasversali richieste dalle aziende italiane per entrare più velocemente nel mondo del lavoro sono le seguenti: essere persistenti, riconoscere i problemi e avere la capacità di lavorare in gruppo. L’aumento in busta paga è del 25,1% relativamente al requisito della persistenza, dell’8,4% del primo stipendio per l’attitudine a riconoscere problemi e al 6,3% per la capacità di lavorare in gruppo.
Tra le altre competenze ritenute inoltre molto importanti: il saper prendere decisioni e risolvere i problemi (26,2%), fornire servizi adeguati ai clienti (23,7%), saper comunicare (22,4%) ed essere innovativi (21,1%). Così come la conoscenza di una lingua straniera (5,1%), generalmente l’inglese.
Ad aiutare i giovani a misurare le proprie capacità, testare le competenze e ricevere consigli per scegliere la professione giusta punta il progetto “Circuito Lavoro, il percorso della conoscenza sulla strada dell’occupazione”, che si terrà nell’Aula dell’Orientamento al Lavoro.
L’iniziativa, evidenzia il comunicato stampa del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro del 1° giugno 2019, nata in collaborazione con il Salone dello Studente – Campus Orienta, ospiterà studenti, laureandi, laureati e più in generale giovani in cerca di occupazione.
Il rapporto redatto dall’Osservatorio si focalizza anche sulla classifica delle professioni “vincenti”, che dal 2012 al 2017 hanno registrato la maggiore crescita (+1,2 milioni) in valori assoluti del numero degli occupati, e delle prime professioni “perdenti”, spiazzate dall’evoluzione tecnologica o da fenomeni di crisi, che registrano, nello stesso periodo, la maggiore flessione del numero dei lavoratori.
La crescita complessiva di 1,2 milioni di occupati – specifica il rapporto – nelle 29 professioni vincenti riguarda per una quota del 44% (529 mila) quelle altamente qualificate, del 37% (452 mila) quelle mediamente qualificate e solo del 19% (226 mila) quelle non qualificate.
“Il mondo del lavoro italiano è profondamente mutato negli ultimi anni. In questo contesto, i giovani con creatività, pragmatismo e capacità di lavorare in squadra possiedono un qualcosa in più che, se inserito all’interno di un curriculum ‘accattivante’, può fare la differenza offrendo loro maggiori opportunità di lavoro” spiega Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro che, insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine, organizza da dieci anni il Festival del Lavoro. “I giovani studenti che parteciperanno al Festival avranno un’occasione straordinaria per scoprire le proprie soft skill ed essere aiutati nella ricerca di un lavoro o di un percorso formativo adeguato da professionisti esperti del mondo del lavoro”.